mercoledì 3 giugno 2015

Lotta per la democrazia (rivoluzione siamese)

24 giugno - Siam(odierna Thailandia): un gruppo di studenti e di ufficiali dell'esercito stavano tramando per trasformare la monarchia assoluta in una monarchia costituzionale, e avevano fondato il Khana Ratsadon ("Partito del Popolo"). Approfittando del generale malcontento che stava dilagando, riuscirono a crearsi un buon seguito tra gli intellettuali e tra gli alti ufficiali delle forze armate. Organizzarono quella che è passata alla storia come "la rivoluzione siamese del 1932", che in realtà fu un colpo di Stato che si concluse senza spargimento di sangue. Mentre il re Rama VII si trovava nella residenza di Hua Hin, nel sud del paese, i rappresentanti del partito appoggiati da alcuni reparti delle forze armate occuparono il Grande Palazzo Reale a Bangkok. Contemporaneamente, altri reparti chiusero gli uffici della posta e della radio per impedire il diffondersi della notizia. Furono messi agli arresti 40 tra i membri del consiglio supremo di stato e alti ufficiali dell'esercito e vennero bloccate le caserme di Bangkok della guardia reale e della fanteria. Il manifesto che accompagnò l'azione chiedeva la concessione della costituzione da parte del re o, in alternativa, minacciava la destituzione del monarca e la proclamazione della repubblica. Il re, avvisato da un ufficiale a lui fedele che era riuscito a fuggire, ritornò precipitosamente a Bangkok e diede subito udienza agli organizzatori del colpo di stato, comunicando che accettava la costituzione e che la concessione della democrazia era già nei suoi piani. Pochi mesi prima una sua proposta di costituzione era stata respinta dal Consiglio Supremo che riteneva la popolazione non ancora pronta alla democrazia, come del resto non la ritenevano tale gli esponenti del Khana Ratsadon.

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Re RamaVII, 

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